Con l’avvicinarsi della stagione più “calda” per lo shopping, i commercianti iniziano a pensare a come proteggere il proprio investimento. I prodotti che proponiamo nei nostri negozi, purtroppo, sono continuamente esposti al rischio di essere sottratti in maniera illecita.
Fra i metodi di protezione più efficaci, ci sono senza dubbio i sistemi antitaccheggio. Riportiamo qui di seguito due esempi tratti dalla cronaca di settembre 2019, che ne dimostrano l’efficacia.
Ruba da H&M, arrestato 22enne tradito dalle placche antitaccheggio
Piacenza, 16 settembre, poco dopo mezzogiorno. I Carabinieri della Sezione Radiomobile hanno arrestato O.J., 22enne, per tentato furto aggravato.
Il giovane, presso il negozio H&M di via XX Settembre a Piacenza, aveva tentato di rubare alcuni capi di abbigliamento. Infatti, all’interno del punto vendita, si recava con diversi capi in un camerino prova dove vi permaneva per lungo tempo. Ha indossato tre paia di pantaloni sopra i propri, una giacca e nascosto tre felpe nello zaino pensando di riuscire a sfuggire ai controlli.
Le placche antitaccheggio lo hanno tradito all’uscita del negozio, dove è stato fermato dal direttore. I Carabinieri della Sezione Radiomobile, che erano già stati avvisati dal responsabile del punto vendita, giungevano immediatamente e prendevano in consegna il giovane.
Questo articolo, apparso su Piacenza On Line, descrive perfettamente il funzionamento del sistema antitaccheggio che ha permesso il riconoscimento e l’identificazione del malintenzionato, permettendo alle forze dell’ordine di intervenire.
Stacca l’anti-taccheggio per rubare i pantaloni, ma fa rumore e viene scoperto
Rimini, martedì 24 settembre, alle 16 circa. Un 33enne con precedenti è stato arrestato per furto aggravato dalla Polizia. L’allarme è scattato nel negozio Zara del centro commerciale “Le Befane”. Il giovane aveva nascosto un paio di pantaloni e una borsa a tracolla all’interno di uno zaino che portava in spalla. Il personale addetto alla sorveglianza, però, l’ha notato: il 33enne era in compagnia di un altro giovane. I due avevano provato vestiti nei camerini, poi uno si era avvicinato alla cassa per pagare, mentre il 33enne era rimasto nel camerino. Questo ha insospettito l’addetto alla sorveglianza che ha sentito chiaramente il rumore dell’antitaccheggio staccato dalla merce. È così partita la segnalazione alla Questura. Il giovane, all’arrivo della pattuglia della Polizia, aveva già oltrepassato le barriere anti-taccheggio. Nel suo zaino sono state trovate anche due dosi di eroina, che gli sono costate denuncia per detenzione di sostanza stupefacente.
Questa breve notizia, pubblicata sul Alta Rimini News, dimostra come un sistema antitaccheggio sia utile per la sorveglianza, anche quando non viene attivato l’allarme sonoro. In questo caso, tentando di rimuovere le placche dai capi di abbigliamento, il ladro ha prodotto rumori che hanno insospettito la sorveglianza.
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