Aumentano gli attacchi in rete per cercare di sfruttare il maggior numero di persone collegate per lavoro o studio.
Secondo le stime della società di consulenza Boston Consulting Group sono centinaia di milioni le persone che, a livello globale, svolgono smart working e seguono lezioni online. Internet è uno strumento indispensabile in questa situazione, ma allo stesso tempo si va incontro ad un aumento degli attacchi informatici ai quali un utente viene potenzialmente in contatto.
Secondo Bitdefender, nel solo mese di marzo le segnalazioni di malware legati all’emergenza coronavirus sono aumentate di oltre il 475% poiché i cybercriminali “agiscono in modo opportunistico e non etico approfittando di questo periodo di incertezza per diffondere malware, lanciare campagne phishing ed operare tentativi di frodi online contro le strutture sanitarie già duramente colpite dalla situazione”, come dichiarato da Florin Talpes, amministratore delegato della società di cybersecurity.
Uno dei rischi più grandi è quello legato al furto di informazioni. Dati delle carte di credito, password dei conti bancari o di riservate informazioni lavorative. Se un cyber criminale riesce a mettere mano su queste informazioni i danni potrebbero essere irreparabili.
Altri rischi da tenere in considerazione sono quelli legati a una possibile criptazione dei dati che impediscono al legittimo propietario di accedere ai file. Attacco sfruttato dai cybercriminali che chiedono un riscatto, per sbloccare i file.
Per navigare in modo sicuro, bisogna attuare politiche di backup, sicurezza degli accessi ai servers, di salvaguardia dei dati, della loro corretta conservazione. Utilizzare un antivirus adatto per proteggersi dagli attacchi esterni è fondamentale, così come la sicura distribuzione degli accessi, dei servizi condivisi e di mobilità delle informazioni.
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