Drone-Sub: stanno preparando una flotta di droni subacquei, pronti esplorare le profondità di mari ed oceani.
In Italia e nel mondo, sono sempre più i progetti per la costruzione di sofisticati robot marini. Questi sono in grado di raggiungere fondali inesplorati e di documentare con telecamere e sensori l’ambiente sommerso. Come anche relitti affondati o testimonianze di antiche civiltà.
Una nave della Marina Militare, ad esempio, ha recentemente utilizzato dei droni subacquei per ritrovare il sommergibile “Guglielmotti”, affondato durante la Prima Guerra Mondiale a largo dell’isola di Capraia. Anche CNR ne ha fatto uso per misurare i parametri ambientali sottomarini nelle isole Svalbard nell’Artico norvegese.
Tutte le più recenti innovazioni in questo settore sono state presentate al “Sea Drone Tech Summit 2018”, il primo congresso in Italia dedicato ai droni e ai robot per impiego marino e subacqueo, che si è svolto nei giorni 16 e 17 novembre 2018 a Gallipoli (Lecce).
[…]
“Queste macchine stanno rivoluzionando le ricerche negli abissi marini e oceanici”, sottolinea l’organizzatore Luciano Castro. “Basti pensare che solo l’Italia possiede oltre 7mila chilometri di coste e oltre mille siti archeologici sommersi conosciuti. Un patrimonio che andrà esplorato, studiato e tutelato anche grazie a droni e robot capaci di immergersi ed operare a lungo a profondità inaccessibili all’uomo”.
[Tratto da “Informazione per la sicurezza” – Leggi l’articolo completo > ]
[ Scopri il sito Seadrone.it > ]