Sundar Pichai, amministratore delegato di Google, ha comunicato ai suoi dipendenti di prepararsi a lavorare da casa fino a ottobre, se non tutto l’anno.
Due settimane fa, Pichai scrisse un email allo staff, comunicando che gli uffici avrebbero riaperto a giugno. Con il peggiorare della situazione negli USA, Pichai ha comunicato che solo il 10/15% dei lavoratori sarebbe tornato al lavoro a giugno, in base al reparto e il luogo. Attualmente solo il 5% degli impiegati sta lavorando negli uffici Google.
Facebook ha comunicato agli impiegati di lavorare in remoto fino alla fine del 2020 se necessario. L’azienda di social media (che comprende Whatsapp e Instagram) si aspetta che la maggioranza degli uffici non riapriranno prima del 6 luglio come minimo.
I comunicati delle più grandi aziende di internet, arrivano nello stesso momento in cui molti stati e aziende stanno cercando di riaprire, nonostante la pandemia continui ad aumentare. La California, dove risiedono le aziende della Silicon Valley, sta lasciando molte fabbriche e locali aperti anche se in maniera limitata, ma le aziende del mondo digitale preferiscono un approcio cauto, avendo anche più possibilità di far lavorare lo staff da casa.
“Se possiamo lavorare da remoto, possiamo alleviare parte della pressione ed aiutare ad appiattire la curva dei contagi, quindi lo faremo” – Jacquelline Fuller, dirigente di Google.org, il ramo filantropico di Google. “Useremo la scienza a guidarci nelle nostre decisioni.”
Google è stata una delle prime aziende della Silicon Valley a chiudere gli uffici sin da marzo. Pichai ha dichiarato che i rientri in azienda saranno “scaglionati” ed “incrementali.” La compagnia conta oltre 100 mila impiegati ed ha decine di migliaia di lavoratori sotto contratto.