Alcuni colossi dell’informatica come Amazon, Apple e Google e altri, stanno lavorando su un progetto chiamato “Project connected home over IP”. L’obiettivo è quello di creare un nuovo protocollo di connessione tra gli oggetti che rientrano nel campo della domotica. Il traguardo è di realizzare uno standard di connettività per aumentare la facilità di comunicazione tra i dispositivi delle “smart home”. Tra questi oggetti rientrano anche gli assistenti vocali, gli speaker intelligenti che eseguono i comandi vocali impartiti dagli utenti.
Bisogna però valutare quale siano i rischi di un’operazione di tal specie e quali tutele legislative siano ad essa applicabili.
Uno dei problemi riguardo alla tutela della privacy sta nel fatto che gli assistenti vocali restano sempre in ascolto passivo. Stando in attesa di una parola d’ordine, ascoltano le conversazioni che avvengono all’interno delle mura domestiche.
Un esempio di ciò è successo a Portland nel 2018: il dispositivo di due coniugi, malinterpretando il significato della conversazione in sottofondo tra i presenti, ha scambiato alcune parole per dei comandi, registrando ed inviando, così, la conversazione ad un contatto in rubrica.
Il Garante della privacy, ha garantito che le norme del Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) contengono già importanti garanzie in merito alla “privacy by design e by default”. Il quale stabilisce che le misure di protezione dei dati personali siano incorporate nei dispositivi utilizzati. I sistemi devono essere progettati in modo da minimizzare l’utilizzo dei dati raccolti.
È sempre utile, quindi, prendere in considerazione con particolare attenzione la privacy policy adottata dalle società produttrici dei dispositivi intelligenti. Amazon ad esempio, sebbene nella policy di “Alexa” riconosca che ci sia la possibilità di attivazioni involontarie del dispostivi, stabilisce, al contempo, un sistema di doppio controllo sulle parole di attivazione, al fine di minimizzare la quantità dei dati raccolti.
Si capisce che il progetto con il fine di creare un ambiente domestico pieno di dispositivi interamente connessi tra di loro, in grado di agevolare la vita dei loro fruitori, è sicuramente una delle prossime frontiere con cui il diritto alla tutela privacy e la sicurezza informatica dovranno necessariamente confrontarsi.
Alle grandi aziende spetta quindi il compito di sensibilizzarsi in merito all’importanza della sicurezza informatica. La protezione dei dati personali,è diventato infatti uno dei diritti più importanti dell’era digitale.
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